Buongiorno a tutti!
Questo articolo è l’esito della chiacchierata libera e generosa di un sabato mattina assolato con Maria Teresa Alessio, che lavora nella mia biblioteca del cuore, la civica Primo Levi di Avigliana: ci troverete opinioni, riflessioni e anche storie, dalla sua infanzia di piccola lettrice alla sua vita di bibliotecaria appassionata del proprio mestiere.
Maria Teresa è ormai abituata a vedermi arrivare con le braccia cariche di libri da restituire, tornando a casa con un bottino ancora più grande.
Sono felice di inaugurare con questo articolo una nuova categoria del blog, dedicata ad ascoltare dalle voci di chi con i libri ci lavora quotidianamente, da bibliotecari a librai ad altri professionisti del settore, come funzioni il loro lavoro, piccole chicche sconosciute ai più, storie, opinioni e consigli.
La storia di Maria Teresa Alessio, dalla biblioteca di Avigliana
Inizio subito con una piccola nota che vi renderà Maria Teresa ancora più vicina: chiacchierando, è venuto fuori che è zia di Donata Columbro, dontyna per i più :), che fa parte della squadra che ha creato quella meraviglia della Dataninja School, di cui ho frequentato dei corsi, come vi ho già raccontato.
La storia di Maria Teresa inizia altrove: ha infatti lavorato per anni nel settore delle politiche giovanili e negli Informagiovani, nascendo come progettista in quest’ambito.
Ha sempre amato leggere e, quando ha avuto l’occasione di ripensare il proprio percorso lavorativo, ha tirato fuori proprio il sogno di lavorare come bibliotecaria.
Un bell’incontro tra destino e fortuna: poco dopo è stata richiesta in cooperativa una commessa di gestione del punto informativo a Rivalta, ed è così che ha iniziato il mestiere di bibliotecaria, che porta avanti da sei anni.
Biblioteche
Esistono diverse tipologie di biblioteca:
1. le Biblioteche civiche (come quella di Avigliana);
2. le fondazioni private/biblioteche specialistiche (es.: il Polo del ‘900);
3. le biblioteche universitarie.
Alle seconde si accede non per concorso ma per curriculum; le biblioteche civiche ed universitarie sono spesso gestite da cooperative e il comune, in questi casi, le dà in gestione esternalizzata.
Per accedere alle biblioteche civiche ci sono oggi due modalità:
1. per concorso (ce ne sono ormai pochissimi);
2. tramite l’esternalizzazione dalle cooperative.
Facoltativa è l’iscrizione all’Aib, una delle poche associazioni di bibliotecari presenti in Italia.
Serve passione per fare questo mestiere, che è tutto tranne che ripetitivo, se vissuto pienamente.
La biblioteca di Avigliana
La biblioteca di Avigliana aderisce allo Sbam, il Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana, di cui fanno parte le biblioteche dei comuni nei pressi di Torino.
Ogni zona svolge determinate attività (es.: a Moncalieri c’è l’aggiornamento per i bibliotecari), ognuna ha una propria specificità e costituisce un riferimento per le altre.
Ogni 3/4 mesi ci si coordina: si fanno progetti (come ad esempio Nati per leggere) e si scelgono le linee guida da seguire.
Ogni biblioteca, poi, ha i propri progetti; alcune hanno anche delle proprie specificità per gli acquisti tematici. Qui ad Avigliana c’è un ampio settore esoterico che era stato incrementato da un ex bibliotecario, per cui molte persone vengono qui apposta.
A seconda della cooperativa e del comune, la biblioteca si caratterizza e si trasforma.
La biblioteca di Avigliana è aperta al territorio: si privilegiano le attività con le scuole e c’è anche uno sportello informativo, visto che uno dei primi punti delle IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions) è che le informazioni, oltre che essere a 360°, debbano essere accessibili a tutti.
Ho chiesto a Maria Teresa chi sono i frequentatori abituali della biblioteca, chiedendole di parlare per sensazione di chi, dietro la scrivania, vede passare ogni giorno tante persone diverse, più che appellandosi ai dati.
La fascia dei bambini, ad esempio, la frequenta e legge molto; manca invece quella superiori/università, che la usa come aula studio ma senza poi spesso diventare lettore.
Uno zoccolo duro è poi la fascia dai 45 in su; ci sono, soprattutto, molti pensionati che riscoprono la lettura e la biblioteca e che iniziano a frequentarne gli eventi (meno frequentati, invece, dai più giovani).
C’è, a naso, un buon equilibrio tra uomini e donne; i più affezionati finiscono per chiedere spesso consigli di lettura.
Una biblioteca è molto di più di ciò che pensiamo
Le biblioteche civiche si stanno trasformando sempre di più, offrendo molti servizi a tutto tondo: l’essenza di una biblioteca non riguarda di certo soltanto prestito, restituzione e acquisto dei libri.
In questo discorso rientra il problema di capirne la funzione: il bibliotecario può aiutare, ad esempio, a redigere la bibliografia per un proprio progetto di studio ed insegnare come usare le banche dati, pensando tanto agli studenti quanto ai professionisti e a chiunque voglia approfondire un argomento.
Serve molta voglia di approfondire, da una parte e dall’altra: il lavoro nel settore delle politiche giovanili e nell’Informagiovani hanno instillato in Maria Teresa, come mi racconta, il senso della curiosità, che costituisce sempre un bel modo per imparare cose nuove.
Biblioteche ed evoluzione digitale
Una grande risorsa è costituita dal prestito interbibliotecario (e, come aggiungo sempre io, è anche ciò che mi ha permesso di non finire in bancarotta :P): il sistema riconosce come lettore chiunque sia iscritto ad una biblioteca del sistema dando così la possibilità di ordinare qualsiasi libro presente nel circuito, per poi ritirarlo nella propria biblioteca di riferimento.
C’è un catalogo visibile di tutte le biblioteche appartenenti allo Sbam, ed è possibile eseguire ricerche sulla base di diversi parametri.
Come sistema bibliotecario, esiste anche un circuito di fattorini, che prendono e ritirano i libri, in tempi ragionevoli per tutti i lettori.
Per il prestito interbibliotecario, il centro rete è a Beinasco: tutti i libri vengono portati lì e poi smistati.
Il fattorino fa dei giri specifici ma, a differenza di quanto pensavo, quando si prenota un libro non c’entra quale sia la biblioteca più vicina, ma piuttosto quella più grande, raggiunta da giri più soventi di chi trasporta i libri.
Come lettori si ha la possibilità di sbrigare tutto da casa: prenoti, rinnovi il prestito e puoi anche avere accesso alla maggior parte delle funzioni con l’app dello Sbam.
Io, ad esempio, mi sono creata da poco una piccola (si fa per dire :P) lista di libri contrassegnati con una stellina che so di voler prendere prima o poi, o meglio, mano a mano che smaltisco la mia solita mole di libri da leggere! 🙂
Puoi anche vedere online i tuoi prestiti storici, in modo da ricordare quali libri hai già letto.
In più, esiste la Medialibrary online (MLOL), che non consente solo il prestito degli ebook: sarebbe riduttivo vederla così!
In realtà ci si possono trovare molte altre risorse: audiolibri, musica da ascoltare direttamente sul telefono, riviste e quotidiani online di tantissime tipologie.
Le licenze sono limitate, per cui mal che vada potresti dover aspettare un poco!
In arancione ci sono le risorse Open: sono i libri senza diritto d’autore (come i Wu Ming) o il cui diritto d’autore è scaduto, che si possono scaricare liberamente; in questa sezione si possono trovare anche banche dati, mappe ed immagini, ma anche gli audiolibri Rai “Ad Alta Voce”, così come app e giochi per bambini.
La parte non Open è invece segnalata dal colore verde.
Ci sono tantissime potenzialità, insomma!
Ndr :): questa è stata una bellissima scoperta anche per me!
Leggere da adulti e leggere da bambini
In molti riscoprono la lettura da grandi, spesso anche da pensionati, nella fase della vita in cui si ha più tempo da dedicare a se stessi.
Non sempre la lettura viene presentata ai più piccoli nel modo più corretto: spesso non vengono stimolati e un altro grosso problema è il fatto che, a volte, la lettura venga imposta.
La storia di lettrice di Maria Teresa
La vera storia inizia a cavallo tra la quarta e la quinta elementare: prima di allora leggeva poco.
In famiglia erano in cinque sorelle e le altre, così come suo papà, spesso le leggevano favole ed inventavano storie per lei.
Una delle sue sorelle in particolare era un’appassionata lettrice; in quinta elementare Maria Teresa ha letto “100.000 gavette di ghiaccio” di Giulio Bedeschi, storia autobiografica bellica, assai cruda e dura, ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale.
Quel libro ha costituito per lei la vera svolta: l’ha appassionata e, a partire da lì, Maria Teresa ha iniziato a leggere tanti libri sul tema, appassionandosi di storia, finendo anche per scrivere una lettera a Giulio Bedeschi, a cui lui aveva risposto, stranito e stupito che una bambina avesse letto la sua storia.
Non esistono libri per adulti o per bambini, pur esistendo linguaggi differenti: esiste il libro che ti appassiona.
L’origine della passione individuale per la letteratura e per la lettura è tutta qui.
Se dovesse consigliare un libro letto di recente, consiglierebbe la saga de L’amica geniale: con i suoi quattro libri ed il suo ritmo avvincente, le ha fatto riscoprire il piacere per quelle letture che pretendono di essere continuative.
Un grande classico da riscoprire? Ernest Hemingway, con la sua eccezionale capacità di tratteggiare e descrivere.
Io, da questa chiacchierata, ho scoperto tante cose nuove: spero sarà lo stesso per voi e di avervi fatto venir voglia di mollare quello che stavate facendo, per entrare nella biblioteca più vicina e dimenticare per un po’ velocità ed iperconnessione per godervi un bel giro tra gli scaffali :).
E se avete voglia di scoprire, in particolare, nuovi romanzi e nuovi generi ma al tempo stesso siete timorosi del nuovo, potete leggere le parole di chi l’ha provato.