Buongiorno e buon lunedì a tutti!
Oggi, per le Interviste per ampliare gli orizzonti, parleremo con una donna tostissima, che lavora in un campo che, lo so, fa paura a molti e rappresenta un vero e proprio campo minato per la maggior parte dei liberi professionisti.
Elisa vi aiuterà a rivedere la vostra posizione, con la sua simpatia e umanità, ma prima di tutto con la sua professionalità.
Io e lei ci conosciamo “virtualmente” da tempi immemori, e ogni tanto ci scappa qualche telefonata tra di noi in cui parliamo di lavoro, ma in cui ce la contiamo anche un po’.
Ma ora bando alle ciance e conosciamo meglio Elisa Antolini, professione: commercialista!
Raccontaci qualcosa di te, Elisa!
Buongiorno a tutti, mi chiamo Elisa Antolini e di professione sono Dottore commercialista e Revisore legale.
Di me posso dire che sono mamma e vivo, cittadina adottiva, a metà strada tra Bologna e Ferrara, in un paese che si chiama Minerbio. Le mie origini sono però venete: sono infatti orgogliosa di essere veronese al 100%!
Il percorso che mi ha portata dal Veneto all’Emilia è passato per un lungo periodo dalla Lombardia: ho infatti studiato Economia Aziendale a Pavia e mi sono poi trasferita per lavoro a Milano. L’incontro in una vacanza a Tropea con un calabrese mi ha poi dirottata qui, dove lui viveva per lavoro .
La mia grande passione è sempre stata la lettura, e ancora di più l’editoria: le storie, le nascite e i divorzi nell’ambito delle case editrici sono da sempre per me fonte di grande interesse. Per questo, il mio primo lavoro è stato quello di collaboratrice di un noto agente letterario: ho però capito che quell’ambiente era destinato a rimanere per me soltanto un hobby e che non era quello giusto per i miei interessi professionali.
Cosa fa un Dottore commercialista? E un Revisore legale?
Sono due consulenti che, dopo un tirocinio triennale e il superamento di un esame di Stato, sono iscritti all’Albo dei Dottori Commercialisti, il primo tenuto dagli Ordini locali, e al Registro nazionale a cura del MEF il secondo.
Prestano assistenza e consulenza ma con tagli diversi e, spesso, a favore di clienti di natura e dimensione differenti. Il commercialista assiste i clienti in merito a contabilità, bilancio, fiscalità e processi interni legati alle attività amministrative e alle decisioni imprenditoriali, mentre il revisore verifica ex post che le regole siano state rispettate e le procedure corrette messe in atto: si occupa di verifica e di asseverazione.
Io amo entrambi i “tagli” e cerco di implementare presso le aziende le buone pratiche degli uni e degli altri.
Ho iniziato nella revisione lavorando per PricewaterhousCoopers a Milano, e poi, appassionatami alle piccole realtà aziendali, ho intrapreso la pratica professionale come commercialista. Da quando sono diventata mamma mi sono messa in proprio: i ritmi degli studi erano incompatibili con quelli di una neomamma senza nonni che abitassero vicini, e certi anni del tuo bimbo non te li ridà nessuno indietro.
Ora sono molto soddisfatta di quel passo fatto per necessità: mio figlio mi ha costretta a prendere una strada che si è rivelata quella giusta per me, è stato bravissimo!
Lavoro online, una scelta ancora poco diffusa nel nostro campo, ma che i clienti apprezzano tanto. Cerco di facilitare a me e a loro le attività condividendo i documenti con strumenti come G-Drive o Dropbox, utilizzando Trello e altri metodi per lavorare in team, offrendo videochat Skype e dandomi come obiettivo di rispondere in tempi brevi a tutti. Missione quasi impossibile data l’intensità delle scadenze fiscali, ma senz’altro migliorabile. Mi aiuta molto l’insonnia…
Ho da poco inserito la possibilità di prenotare da soli i propri appuntamenti, senza per forza telefonare ma utilizzando un’applicazione.
Che poi, il mondo del web è così grande e così piccolo al tempo stesso: anche online ha grande forza il passaparola: spesso scopro che chi mi contatta attraverso il mio sito… vive magari non lontano da me. Nel tempo ho conosciuto dal vivo quasi tutti i miei clienti derivanti dal settore online.
Che tipo di attività seguo? Vorrei dire un po’ di tutto, ma non è così. Non per scelta, ma perchè poco alla volta mi sono trovata circondata da progetti che parlano la mia stessa lingua. I miei clienti sono soprattutto impegnati in attività creative, innovative, artigianali o in progetti sociali. E amo che sia così. Trattandosi di attività che mi interessano, i miei consigli sono di conseguenza molto coinvolti ed entusiasti.
E gli ideatori di questi progetti sono quasi sempre… ideatrici. Infatti, capita che si rivolgano a me soprattutto donne e, ancor di più, soprattutto mamme: professioniste che, come è capitato a me, a suo tempo si mettono in proprio per cercare un equilibrio tra famiglia e capacità professionali: è bello vedere i loro progetti crescere pian piano, così come sta crescendo il mio.
Ci sono ancora delle professioni che non ho avuto il piacere di accompagnare, dico a tutti che sarei felicissima di avere tra i miei clienti una libreria (e perchè no, una casa editrice) e un meteorologo. Chissà che io li trovi proprio tra i tuoi lettori!
Quello che più mi piace del mio lavoro è la grande versatilità. A volte è impegnativo studiare continuamente, vedere stravolgere leggi, regimi, adempimenti: non lo è tanto studiare le regole, quanto interpretare e a volte addirittura “preventivare” quelle non ancora scritte.
Ma è necessario anche sviluppare competenze non proprie della mia materia: aspetti legali e giuslavoristici, ad esempio, per poter capire le situazioni e dare il consiglio giusto. Bisogna anche stare attenti all’emotività e alla fragilità del cliente: quando un’attività non va come si vorrebbe, dietro ci sono delle persone, la loro insicurezza, la loro paura, le loro famiglie da mantenere.
C’è una parolina che ci accomuna, dilla tu! 😛
Eh sì: stavo per dire che cerco sempre di lavorare sulla consapevolezza. Cerco sempre di aiutare il cliente a fare questo sforzo: chi ho davanti sa che ci sono imposte e contributi da pagare e spese da sostenere, ma spesso nel momento critico non riesce (o non vuole) vedere certi aspetti. E metterli a fuoco, fotografarli nella loro entità e complessità, è per forza la base di partenza per spezzettare il problema e risolverlo un po’ alla volta. Per questo insisto molto sul dovere di accantonare parte delle entrate per le imposte, man mano che si incassa, sulla necessità di modificare condizioni di incasso e pagamento a proprio favore per non soccombere, sul business plan anche un po’ pessimista per farci capire a cosa andiamo incontro, sul rendere competente il cliente anche su argomenti che sono sì i miei, ma dei quali non può prescindere: l’imprenditore è lui. La responsabilità è la sua, io posso solo affiancarlo al meglio delle mie capacità.
Bisogna essere anche realisti: è difficile spiegare a chi lavora 10-15 ore al giorno nella propria attività e che lavora anche molto intensamente, perchè i clienti ci sono, che questo potrebbe non bastare, se il margine sui beni o sui servizi che vendiamo non è sufficiente a remunerare tutti i fattori impiegati! A volte basta un po’ di riorganizzazione interna per aggiustare il tiro, altre volte strutturalmente il problema non si può risolvere e allungare l’attesa peggiora soltanto la situazione. Ma anche qui, il momento della consapevolezza è quello a partire dal quale possono intraprendersi le soluzioni che porteranno ad affrontare il problema.
Non c’è peggior scelta di non voler vedere: ecco perchè ai clienti che hanno scelto di lavorare con me propongo ogni anno il Tax Calendar personalizzato, cioè un semplicissimo foglio dove segno, accanto alle date che li vedono più coinvolti nei pagamenti, che cosa devono pagare. Gli importi esatti emergono man mano, però devono innanzitutto essere preparati a sapere quando i versamenti sono dovuti, e che cosa stanno pagando: c’è grande confusione tra imposte, tasse e contributi, e questo non aiuta. I contributi sono i più onerosi, però sono anche quelli deducibili, e soprattutto sono un investimento per il nostro futuro.
Se dovessi dare dei consigli a chi ci legge, su ciò che ritieni più importante dal tuo punto di vista di commercialista, che cosa diresti?
Eccoli:
– cercare sempre di partire da un’idea che possa avere un mercato: vanno bene anche progetti “visionari”, ma poi vanno studiati perché possano trovare il cliente pronto per accoglierli;
– diamo il tempo alla nostra attività di crescere senza scoraggiarci: vietato arrendersi prima che sia passato un anno! Il segreto di tutte le professioni è la pazienza. Le nostre attività sono piantine da innaffiare con amore tutti i giorni, raccoglieremo i frutti di ciò che seminiamo ora tra molto tempo, perché il passaparola e la fidelizzazione si muovono pian piano;
– avventuriamoci in territori nei quali siamo competenti: e se non c’è la competenza ma solo la passione, è necessario comunque prima formarsi. I clienti cercano “esperti di”, non “appassionati di”, e tutte le professioni si imparano studiando: le norme fiscali per il commercialista, l’arte di creare la schiuma perfetta del cappuccino per il barista, il giusto equilibrio tra i colori per l’illustratore. Impegno e pazienza sono doti preziose per il buon andamento di un progetto.
Per quanto riguarda consigli più attinenti alla mia materia: il commercialista non è un tuttologo, ma trovare la persona giusta può essere il segreto per crescere insieme e in modo correttamente strutturato: diamo sostanza e profondità alla nostra attività. Con il nostro commercialista creiamo un mix di empatia e confidenza (professionale), e soprattutto… scegliamolo iscritto all’Albo e diffidiamo dagli abusivi!
Qual è il tuo rapporto con la lettura, cosa rappresenta per te? Quali sono i tuoi generi e autori preferiti?
La lettura è la mia grande passione, anzi, l’editoria in generale. La mia prima attività è stata, tra l’altro, quella di assistente di un agente letterario. Oggi, spero di riuscire ad avere presto tra i miei clienti anche una casa editrice e una libreria!
Leggo molto, non ho generi specifici ma case editrici molto amate, le loro linee editoriali spesso mi affascinano in toto: Adelphi, Einaudi, La Nave di Teseo…
La lettura per me rappresenta il vero riposo, l’unico momento che dedico davvero ad arricchire me stessa fornendomi tanti spunti per le mie relazioni: umane, lavorative, interiori.
Tre libri del cuore che hanno contribuito a darmi tanti spunti:
– Trilogia della città di K. Di Agota Kristof;
– Ogni cosa è illuminata di Jonathan Safran Foer;
– La metà di niente, Catherine Dunne.
Cosa ne dite, dopo la chiacchiera con Elisa avete scoperto nuovi modi di approcciarvi al mondo di tasse &co?
Vi lascio con i suoi canali e vi auguro un buon inizio di settimana: le Interviste per ampliare gli orizzonti tornano a gennaio, visto che dicembre sarà un mese un po’ speciale, tra il Natale e il mio compleanno (sono nata il 10 dicembre e sono un Sagittario)…vi confesso che è il mio mese preferito dell’anno!
E-mail: elisaantolini@gmail.com
Ultima modifica il 28/11/2019