Buongiorno!
In una newsletter di qualche tempo fa ragionavo sul fatto che non di ogni cosa si nutre la nostra curiosità.
E così, quanto è bello seguire le bricioline di pane che ci conducono ad una lettura che abbraccia un argomento, un genere, uno stile, una tipologia di storia o di personaggi che amiamo?
La mia curiosità viene accesa ogni volta che incontro una nuova opera che mette in scena la storia di Mary Shelley.
Una creatura e la sua creatrice
- il legame tra vita e arte
- la forza di una storia tragica
- lo sfidare il proprio tempo
- il legame tra la letteratura e le scoperte scientifiche
Prima di aggiungere l’albo illustrato che va ad arricchire la mia personale lista di opere lette in onore a queste storie, vi lascio i riferimenti di altre in cui mi sono imbattuta fin qui.
Irriverenti o tragiche, liriche o struggenti, partendo dall’opera madre:
- “Frankenstein“ di Mary Shelley
- “Mary e il mostro” di Lita Judge
- “La ragazza che scrisse Frankenstein” di Fiona Sampson
- “Mary Shelley”, collana Losche storie, di cui ho parlato nell’articolo Della necessità di leggere anche storie oscure
- Il cartavolante n°2 di Pemberley Pond edito da Abeditore
Vi segnalo anche la prima puntata del podcast di Monstrumana.
Il mostro di Mary – Come Mary Shelley ha creato Frankenstein
Miglior albo illustrato del 2018 secondo il New York Times, premio Andersen 2020 alla sua illustratrice: questo albo di Lynn Fulton illustrato da Felicita Sala è una piccola meraviglia, cupa e luminosa al tempo stesso per il modo in cui sceglie di narrare la storia di Mary Shelley e del momento in cui la sua mente entrò in contatto con l’ispirazione della sua storia.
Ho amato l’attenzione data alla prospettiva di Mary, alla domanda sul cosa sia giusto fare e non solo sul cosa sia possibile fare, grazie alla scienza.
Ho amato i disegni in cui la predominanza di toni cupi risulta carezzevole e avvolgente.
Ho amato l’illuminare alla luce di una candela il momento delicato e irripetibile della genesi di un’idea che scosse il suo mondo e continua a scuotere il nostro.
Ho amato la rappresentazione di mostri spaventosi alla luce della consapevolezza che quelli più orrendi sono il più delle volte partoriti dalla mente umana, quando decide di superare limiti senza pensare alle conseguenze delle proprie azioni.
Proprio in questi giorni le partecipanti all’edizione 2021 de Il perturbante come rifugio stanno scoprendo la seconda stagione.
Far conoscere storie avvincenti e togliere i pregiudizi della letteratura dell’orrore è uno dei capisaldi del mio lavoro.
Puoi scoprire il mio Percorso sul fantastico – Tra oscurità e luce, disponibile in versione leggera o estesa (sto lavorando ad un restyling che arriverà a breve) o l’edizione individuale de Il perturbante come rifugio – Percorso da Shirley Jackson a Stephen King e oltre.
Ti aspetto qui, al punto d’incontro tra luci e ombre :).