Buongiorno a tutti!
È con grande onore e un po’ di incredulità – perché sì, per me è una vera rockstar – che vi annuncio la protagonista dell’intervista di oggi: Marta Ciccolari Micaldi, che tutti conoscete come la McMusa :).
Chi è La McMusa
La foto è di Elena Datrino
Queste sono le parole con cui Marta stessa apre la sua pagina Chi sono.
Come capita con i libri più belli, quelli che difficilmente si lasciano imbrigliare nel racconto della trama, in un genere o nella definizione dello stile, anche con Marta, per capire le ragioni della sua peculiarità e del suo successo e identificare ciò che la rende riconoscibile, dobbiamo porre attenzione alla voce.
La sua è la voce dell’America: quella fatta di contrasti, che parla alle nostre contraddizioni, alla nostra voglia di rimanere e di fuggire, tutto nello stesso istante (e proprio di libertà e di appartenza, di America e di Torino parlerò con Marta in un articolo che uscirà a settembre su Dire Fare Mole).
La sua è leggera, anche quando parla di temi complessi; scanzonata ed irriverente, tanto che capita, leggendo i suoi post, di immaginarla con un sorriso consapevole e aperto.
Ed è proprio di quell’apertura che non teme di dir la sua e di togliere la letteratura dal piedistallo, di lasciar da parte snobismi e preconcetti che parliamo oggi.
Marta ci fa viaggiare verso posti per noi sconosciuti, unendo la cultura del luogo e la grande letteratura che li ha descritti.
Lo fa di persona, con i suoi viaggi dei Book Riders e dei mini Book Riders, che sono al momento sospesi perché la situazione sanitaria non consente una loro ripresa (ma noi possiamo iniziare a sognarli qui e qui), ma anche con i suoi corsi di Letteratura Americana.
Marta, durante il periodo in cui eravamo tutti chiusi in casa hai fatto di necessità virtù, dando il via ai tuoi corsi online.
Raccontaci di più!
Il primo corso online avviato con Babelica è iniziato l’8 aprile, in pieno periodo di emergenza.
All’inizio avevo un vero caos in testa: poi mi ha chiamato Tatjana di Babelica, che con Sergio mi ha proposto il corso online, e alla fine sapete già com’è andata. Devo dire che hanno funzionato in maniera sorprendente: ho avvertito il forte bisogno e la voglia di comunità delle persone.
Alcune di loro erano già state in viaggio con me: è stato certo un fatto positivo che abbia potuto partecipare anche chi normalmente non avrebbe potuto essere ai corsi in presenza che tengo in Italia per colpa della distanza geografica!
C’era la possibilità, per chi partecipava, di farsi sentire in chat, e l’hanno fatto eccome.
Il primo corso è stato incredibile per questo lato umano; il secondo è stato altrettanto partecipato, la mia impressione è che l’aspetto peculiare del primo si sia avvertito di meno perché avevamo di nuovo la possibilità di uscire di casa.
Al momento non si sa ancora nulla su corsi da tenere in presenza e l’esperienza fatta insieme mi spinge a dire che voglio di sicuro continuare anche con i corsi online.
Parlando con diverse persone, è emersa la difficoltà di leggere, di rimanere concentrati su un romanzo nel periodo in cui dovevamo restare in casa.
A te com’è andata da questo punto di vista?
Devo dire che rientro tra le persone che hanno avuto difficoltà a concentrarsi su un romanzo.
Ho tenuto anche un piccolo diario; non ho patito troppo la solitudine ma è comunque stato molto difficile.
Arrivando ad oggi, ho da poco terminato “Un ottimista in America” di Calvino e “Viaggio in America” della Fallaci: è stato interessante leggere delle loro avventure americane, sono due libri che consiglio a tutti.
C’è stata un’altra bellissima iniziativa che hai avviato ad aprile di quest’anno: il podcast Pop Corn. Devo dirti che mi ha divertito e tenuto compagnia: dalle Kardashian a Piccole Donne, da Jersey Shore a Lo stato delle cose di Richard Ford, tu e Valeria Sesia avete incarnato perfettamente lo spirito con cui si tolgono i classici ed i grandi scrittori dal piedistallo, per contaminarli e dar loro nuova vita con legami inediti e che li avvicinino a chi non li conosceva ancora.
Io e Valeria siamo amiche che hanno avuto la possibilità di unire le proprie passioni e aree di competenza: le sue sono lo show business e l’intrattenimento pop.
Valeria mi accompagna spesso anche nei viaggi che precedono quelli dei Book Riders, di ricognizione del luogo.
Mi piacerebbe includerla, come ci siamo dette da tempo, sempre di più nel mio lavoro.
La stessa possibilità di fare il nostro podcast con Rum Zacapa è nata da una discussione tra punti di vista diversi ma ugualmente aperti.
Abbiamo buttato così giù la prima puntata, con una commistione tra letteratura ed entertainment: l’America che vogliamo far conoscere in modo entusiasta è quella pervasa di pop.
Tra l’altro, c’è un aneddoto divertente che ti racconto: ad un certo punto abbiamo visto delle statistiche molto alte, con una quantità di ascolti pazzeschi.
Abbiamo poi scoperto che Apple aveva messo in primo piano questo podcast: quando siamo andate a vedere, si trovava secondo in classifica per la categoria di cultura e società.
Ci ha anche fatto molto piacere l’aver ricevuto ottimi riscontri anche da persone con un’impostazione molto più classica del taglio che abbiamo voluto!
Nel ringraziare Marta per la bellissima chiacchierata, vorrei chiudere con due chicche per voi:
– una di qualche tempo fa, che mi ha fatto amare il suo approccio competente e pop allo stesso tempo e che credo dobbiate conoscere anche voi: le sue Figurine, con il livello di introvabilità segnalato.
Qui una Gwyneth e qui un Matthew a titolo esemplificativo (sì, QUEL Matthew, lo stesso che potete incontrare nell’ultima puntata di Popcorn).
– Se vi foste persi i corsi online di Marta, non temete: da oggi sono nuovamente disponibili!
Qui si può navigare nell’offerta aggiornata dei corsi: tra i roadtrip e la California di Joan Didion e Bret Easton Ellis sarà un’ardua scelta (che potreste anche non dover fare visto che Marta ha previsto un pacchetto fighissimo!).
Il 10 settembre potrete incontrarla al Festivaletteratura di Mantova.
Ecco i canali su cui potete iniziare a seguire Marta:
Suggerimenti di lettura – edizione speciale McMusa
Romanzo: “Il contrario della nostalgia“, di Sara Taylor, che narra un viaggio on the road nell’America dei motel e delle strade interminabili di una mamma e di un figlio non binario alla ricerca della libertà e della loro identità.
Saggi: “Questa è l’America” di Francesco Costa: proprio nella settimana in cui ho intervistato Marta, sono stati ospiti di Pillole Festival con un dialogo a due voci sull’America, che è anche stato per molti uno dei primi eventi in cui si è tornati a parlar di libri insieme, distanziati ma uniti.
“Americani” di John Jeremiah Sullivan e “Il megafono spento” di George Saunders, che Marta suggerisce come ottimi sguardi trasversali sull’America e alcuni suoi problemi.