Foto di Barbara Oggero, per il progetto Donne di Torino Business
Buongiorno e buon lunedì a tutti!
Come sono andate le vostre vacanze di Natale? Le mie sono coincise con un gran, necessario, meritato stop: dal lavoro, dalla routine, dai sonni troppo brevi e dalle corse giornaliere.
Come sempre, le vacanze mi hanno fatto prendere un po’ di distanza e mettere in discussione ciò che leggo e vedo nella routine: è molto più semplice problematizzare quando non hai più sotto gli occhi le stesse cose, giorno dopo giorno.
In questo io e l’Ing. siamo davvero maestri. Sì, lo so cosa state pensando ed è vero, ne abbiamo conferma quando passiamo un po’ di tempo con chi davvero ci conosce e ha la confidenza per dircelo: siamo due gran rompipalle! 😛
Per completare il quadro, bisogna dire che siamo entrambi parecchio ostili alle mode: a me basta vedere che una cosa è sulla cresta dell’onda e la guardano/usano/leggono tutti per farmi perdere la voglia di accostarmici. Che poi, anche questo è un problema: a volte ci sono certi bestseller che mi piacerebbe tanto leggere, ma mi sento sempre in dovere di far passare un po’ di tempo per far scendere il clamore mediatico. In questo senso, ogni tanto ci penso e un po’ invidio i tempi in cui si andava al cinema e non si era preceduti da tutto il battage pubblicitario: oggi non è più possibile arrivare vergini alla visione senza aver visto almeno qualche frammento del film/ascoltato la colonna sonora/saputo dell’amore sbocciato sul set tra i protagonisti.
Ma la ricerca di ciò che è giusto per noi, il pensare con la propria testa sempre e comunque, è un tratto caratteriale che può anche essere molto pesante, per chi lo porta e per chi lo ascolta. Per questo, è di certo un buon antidoto il non prendersi troppo sul serio e l’autoironia, che cerchiamo di praticare in abbondanza.
Quindi: sì, leggi tutto, prendi spunto e rielabora, ma poi adatta il tutto alla tua situazione personale.
LE SCORCIATOIE TI SI RITORCONO SPESSO CONTRO
Vedo molto spesso un’adesione a metodi e idee che prende le caratteristiche del seguire una vera e propria moda.
Questo vale senz’altro per i diversi piani della vita di un libero professionista (e non solo, naturalmente):
– Pianificazione: dall’inizio di Gennaio non ho sentito parlar d’altro che di parola dell’anno, dell’agenda migliore, di pianificazione…
Il che va benissimo, non fraintendetemi. Giustissimo, sacrosanto! Se non pianifichi non vai da nessuna parte con il lavoro da libero professionista, siamo d’accordo. Tuttavia, a volte ho l’impressione che qualcuno possa restare annichilito in questa fiumana di buoni propositi, cedendo alla tentazione di gettarsi nel fiume facendosi trascinare fino alla fine da coloro che decidono la direzione. Mai dimenticarsi di prendere spunto, ispirarsi e leggere in giro, ma poi rielaborando con la propria testa, per la propria situazione, per il proprio carattere e per le caratteristiche della propria produttività.
–Gestione del tempo: anche qui, un’enorme gatta da pelare per noi liberi professionisti (e non solo, naturalmente). Ma se io carburo benissimo la mattina e nel pomeriggio inizio ad entrare in stato confusionale (true story), perché dovrei seguire il consiglio di chi mi dice di fare altro, appena sveglia, perdendomi le ore più produttive per me?
Tutto va pensato ed adattato: non esiste bullet journal, diario della gratitudine o kakebo che tenga, se non viene rielaborato per noi. Insomma, non si scampa dal pensarci prima su!
P.S.: Lo so che questo è un post dell’Angolo dell’Ing. e non l’avete sentito granché, ma non l’ho imbavagliato, è che per una volta siamo perfettamente d’accordo! 😛
Suggerimento di lettura: “Il mago dei numeri“: per me che da piccola odiavo la matematica, uno dei miei libri-coccola, che mio padre mi leggeva la sera. Roberto, che odia la matematica, capisce grazie ad un diavoletto che non c’è un solo modo di impararla e che può trovare quello più adatto a lui.
Ultima modifica il 28/11/2019