Buongiorno!
Vi siete mai trovati in quella situazione in cui passate periodi molto lunghi concentrati sull’operatività, sul portare a termine ciò che dovete fare, senza quasi alzare la testa e soprattutto senza permetterle di prendere aria andando altrove?
Parliamone un po’ insieme :).
La curiosità non è un requisito richiesto in età adulta
La narrativa ha due scopi. Per prima cosa, porta alla dipendenza dalla lettura. Siamo spinti da una forza propulsiva che viene dal desiderio di sapere cosa succede dopo, di voler voltare pagina, dal bisogno di continuare, anche quando è difficile, perché qualcuno è in pericolo e vogliamo assolutamente sapere come andrà a finire. Ci obbliga a imparare nuove parole, a pensare a nuovi concetti, a continuare ad andare avanti.
(tratto dal discorso di Neil Gaiman riportato in quest’articolo)
Continuare a nutrire la mente nonostante siamo immersi in un periodo irto di impegni non è facile.
Avrete magari presente uno di quei periodi in cui vi è sembrato di stare in un pantano, in cui l’ultima cosa che vi è venuta in mente è svagarsi con un romanzo.
Anche la mente si impigrisce e l’orizzonte di rimando si chiude sempre più, è un circolo vizioso che potresti aver sperimentato.
Perché ci va forza per ricominciare a nutrirsi di stimoli, a leggere storie quando ti sembra di essere indietro sulla vita e di dover solo correre e formarti.
Ed è lì che capita di inaridirsi e ne risente tutto, anche lo spirito con cui si affronta la quotidianità.
È un muscolo che va allenato anche quello della curiosità: da qui discende lo spirito critico con cui riusciamo a vedere il mondo e ad affrontare le questioni che ci pone, continuando a vedere vie d’uscita.
E ti trovi presto a chiederti che cosa te ne importa, che cosa te ne fai, con tutte le preoccupazioni che ti dominano la mente.
È molto facile scivolare in quella china in cui la curiosità muore: non è che sia un requisito evidente per gli adulti.
Invece la lettura è attiva e non solo scaccerà i pensieri, tra le altre cose, ma ti permetterà di riemergere con strade nuove in mente.
Continuare a ricordare che il mondo può essere diverso
La seconda cosa che la narrativa fa è sviluppare l’empatia. Quando guardi la TV o vedi un film, stai guardando cose che succedono ad altre persone. La prosa è qualcosa che costruisci solo con 26 lettere e una manciata di segni di interpunzione, e tu, solo tu, usando la tua immaginazione crei un mondo, lo riempi di persone e guardi attraverso i loro occhi. Provi emozioni, visiti luoghi e mondi che non avresti conosciuto in nessun altro modo. Impari che chiunque là fuori è un Io, proprio come te. Diventi qualcun altro, e quando tornerai nel tuo mondo sarai leggermente cambiato. L’empatia ci permette di unirci in gruppo, ci permette di essere qualcosa di più di individui ossessionati da sé stessi. Durante la lettura scopriamo anche qualcosa di essenziale per farci strada nel mondo. Ed è questo: il mondo non deve necessariamente essere così. Può essere diverso.
(tratto dal discorso di Neil Gaiman riportato in quest’articolo)
Sui miei canali cerco di aiutare a stimolare questa curiosità: magari non lo sapete, ma il mercoledì su Instagram alterno nelle storie la rubrica Ti consiglio un libro, che porto avanti da febbraio 2019, e la più recente Ti consiglio un film.
Potete trovare salvati nelle storie in evidenza tantissimi stimoli di lettura e di visione suddivisi in modo tematico, perché ogni mercoledì cambiamo tema: cerco di proporre sguardi che vadano oltre il già sentito e il già visto e i contributi che arrivano da chi mi segue e partecipa sono sempre speciali.
In più, da inizio anno porto avanti recensioni (quasi) settimanali di romanzi che mi hanno colpito e se già mi seguite, sapete che sono filtrati attraverso la lente del mio sguardo. Non ci troverete solo la trama, ma un perché forte: quello per cui proprio quel libro potrebbe interessarvi.
Oltre che su Instagram, potete trovare le recensioni anche sulla mia pagina Fb.
Non ci sono ricette facili o veloci per stimolare la voglia di leggere e la curiosità, ma qui sotto trovate una lista di piccole abitudini che magari anche voi avete messo da parte e che potreste provare a risvegliare – prendo spunto da ciò che mi hanno raccontato nel corso del tempo i miei clienti:
- Iscriviti in biblioteca: sarà perché per me è da sempre il luogo più magico che ci sia, ma quando per reperire la bibliografia dei percorsi i partecipanti mi scrivono di essersi iscritti per la prima volta al sistema bibliotecario di zona io pregusto per loro i bei momenti che potranno viverci;
- Leggi sotto le coperte: sei da sempre del team di chi pregusta il momento di mettersi a letto per acciuffare il libro sul comodino? Sono anni, però, che non ti godi questo momento? Riparti da qui.
- Approfitta dei tempi lunghi e rilassanti dell’estate: che tu sia sotto un ombrellone, su un prato di montagna o in città, c’è una cosa che non cambia. L’estate chiama la lettura, che deve sempre rimanere prima di tutto un piacere, come sottolinea Maura Gancitano, con cui concordo in pieno, in quest’articolo.