Buongiorno e buon…martedì a tutti!
Oggi il post del lunedì ritarda di un giorno: questo articolo doveva uscire ieri e doveva essere un po’ diverso.
Un innesco diverso dal previsto
Ma poi è successo qualcosa, che non approfondirò qui: l’importante è dire che non ho ancora la lucidità data dalla distanza dagli eventi, ma sta di fatto che ho potuto sperimentare ancora una volta ciò di cui vi parlerò.
Anche quest’anno sono stata al Salone del libro di Torino: chi mi segue da un po’, si ricorderà forse che da tre anni a questa parte scrivo un piccolo post di tributo al Salone, in cui parlo ogni volta di una diversa concezione della lettura.
La lettura come infallibile lente d’ingrandimento
L’anno scorso ne ho parlato come di rimedio all’inadeguatezza: quest’anno più che mai, i romanzi mi appaiono come un’infallibile lente d’ingrandimento.
Facciamo un passo indietro: se, oltre che lettori, siete anche ri-lettori :), questa cosa l’avrete già sperimentata: com’è possibile che, rileggendo un libro, ci troviamo spesso cose tanto diverse dentro?
A me piace rileggere libri che ho amato, e mi sono accorta di quanto cambino da una volta all’altra: cambiano i confini di quel mondo, le sfumature ed i caratteri dei personaggi, cause ed effetti delle cose.
Forse perché, come dice Proust, “Ogni lettore, quando legge, legge se stesso“?
O perché, come dice Nick Hornby, “Tutti sappiamo che probabilmente le circostanze in cui si legge sono importanti quanto il libro stesso“?
Cosa possiamo trovarci
Con un romanzo possiamo volerci dimenticare di noi stessi e della nostra vita, per sfuggire ad un dolore o ad una fatica. Lì, saremo accolti senza giudizi e senza bisogno di parole.
Con un romanzo possiamo sperimentare emozioni, come in una piccola palestra a costo emotivo zero (come troverete descritto in questo saggio), preparandoci ed allenandoci a quando le proveremo nella vita di tutti i giorni.
Con un romanzo possiamo cercare un ricordo di come vedevamo il mondo tempo prima: che fosse da bambini, ma anche solo qualche anno fa, magari durante un’esperienza di vita significativa, tra le pagine del libro ritroveremo quel mondo intatto. Meglio: ritroveremo il nostro mondo di allora proiettato tra le strade e i personaggi che abbiamo preso in prestito allora e che prenderemo in prestito ancora un’altra volta.
Con un romanzo possiamo anche imparare cose nuove, fare rimandi, illuminare collegamenti inediti.
Suggerimento di lettura: “Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno” prende molto sul serio, proprio perché ne tratta con gran leggerezza, il potere della lettura. Con rimedi per problemi che vanno da “Guastafeste, fare il” a “Memoria, perdita della” a “Odio”, ci troverete un vero compendio di disturbi, tutti curabili in un solo modo: leggendo ancora un altro libro.
Questa foto viene dritta dal mio archivio, è di qualche anno fa e dimostra che mi piace leggere anche in alta quota.