Buongiorno!
Ieri è uscita una puntata del podcast “Con la creatività si mangia” di Flowerista di cui ho il piacere di essere stata ospite.
Ciò che sta dietro alla concezione del podcast, quello che lega le puntate tra loro è proprio rivendicare la dignità dei lavori creativi.
E cosa c’è di più creativo della lettura e della scrittura?
Così, ho deciso che oggi sul blog parleremo un po’ di alcune domande comuni, di idee da sfatare e di cose da aspettarti dall’editing se hai scritto un libro o vorresti farlo.
No, l’editor non riscrive
Non si può di certo dire che la figura professionale dell’editor sia granché conosciuta, al di fuori della bolla delle persone che lavorano in campo editoriale.
Da lettori o lettrici, la conoscete già?
Su questi schermi avremo modo di parlarne molto, ma intanto posso iniziare a dirvi che l’editor interviene, mettendosi accanto a chi ha scritto, per aiutare a rivedere la storia facendola brillare al meglio delle sue possibilità – e anche delle possibilità della penna dello scrittore o della scrittrice in quella fase della sua evoluzione.
A volte può essere necessario un lavoro dalle fondamenta: significa rivedere insieme la struttura della storia, dai personaggi alla scelta del narratore, dall’ambientazione alle tematiche e così via. La stessa storia può essere scritta compiendo scelte molto diverse tra loro e a volte rivederle può andare del tutto a suo beneficio.
Man mano si passa dagli aspetti macro a quelli più di dettaglio, si affina e si arriva fino agli aspetti stilistici – su cui si tende, quando si scrive, a soffermarsi vedendone le minuzie, mentre molto spesso il lavoro antecedente è ben più strutturale.
L’editor fornisce le sue valutazioni e indicazioni: ciascuno ha un proprio metodo, per me si inizia con un documento complessivo per poi passare man mano ai commenti a fianco del testo.
Quello che mi preme sottolineare è che no, l’editor non riscrive: la palla è sempre di chi scrive, che può accettare o meno le indicazioni e trovare le proprie personali soluzioni narrative. È sottinteso che ha poco senso richiedere un editing per poi non accettare nessuna modifica: qui arriviamo al prossimo, doveroso punto.
Hai voglia di metterti in discussione
Sulla carta sì, è normale arrivare da un editor pensandolo, ma poi il lavoro di editing stravolge tutti ed è normale che sia così :).
Mi spiego meglio: certo, è un punto di partenza importante arrivare dall’editor con la consapevolezza che si è lì per migliorare il proprio testo. È altrettanto normale, però, che sotto sotto ci si aspetti che sia quasi perfetto e che ci sia giusto qualcosa da limare.
Quando si è passato molto tempo in compagnia del proprio libro, può venire un semi tracollo all’idea di doversi rimettere lì a ripensare e a riscrivere.
Avviso sempre chi arriva da me che è normale, che me lo aspetto e che sono preparata a gestire anche questo scompenso iniziale: è una delle fasi più dure, ma rimettere in discussione va sempre a beneficio della propria storia. E non è assolutamente detto che sia sempre necessario farlo alla stessa profondità.
Qui tocchiamo un altro punto: non per forza chi scrive è anche editor, ma può capitare che sia così. Nonostante questo, anche lei/lui avrà a sua volta bisogno di un editor esterno, di qualcuno che veda la storia con un occhio tecnico e critico che, quando si parla del proprio personale testo, è difficile avere.
So cosa state pensando: sì, anche gli scrittori più illustri e famosi hanno bisogno dell’editor.
A cosa mi serve un editor freelance se poi la casa editrice fa un nuovo editing?
Io sono editor freelance: significa che lavoro per la scrittrice o lo scrittore che si affideranno direttamente a me.
Il passo successivo potrebbe in alcuni casi essere l’autopubblicazione, in altri la ricerca della casa editrice a cui proporre il proprio libro.
La casa editrice procederà poi normalmente a fare l’editing del libro; e allora, potreste chiedervi, a cosa vi serve affidarvi prima all’editor freelance?
Proprio ad aumentare le vostre possibilità che la casa editrice prenda in considerazione il vostro libro: una volta finito l’editing il testo sarà tendenzialmente più maturo di prima.
Affidarsi all’editor non dà nessuna garanzia di pubblicazione, perché ci sono troppe variabili di mezzo, come ad esempio, tra gli altri, i filoni editoriali del momento o quanto la vostra penna fosse matura. L’editing migliora infatti un testo, ma di quale grado dipenderà anche dal suo livello di partenza.
Se hai scritto un libro o ti piacerebbe farlo, possiamo parlarne.
Puoi raccontarmi la tua storia, che tu l’abbia già scritta o voglia iniziare a scriverla. Ti presenterò i miei servizi editoriali, l’Accompagnamento all’idea e l’editing, e capiremo se ci sono le basi per poter lavorare insieme alla tua storia.