Buongiorno a tutti!
Oggi ho deciso di condividere con voi un brano di una mia newsletter che aveva dato luogo ad un bel dibattito con alcune persone iscritte, che mi avevano risposto e detto la loro.
Risale a settembre dello scorso anno, il 2021, dopo le vacanze estive.
La condivido con voi oggi perché così potete avere un assaggio e, se vi interessa, iscrivervi. E poi perché ha a che fare con due servizi lampo che ho pensato per voi, se quest’estate avete voglia di imparare cose nuove ed essere toccati nel profondo, ricordandovi di ciò che di superfluo ma vitale ci portano le storie capaci di scuoterci e disobbedendo alla banalità e alle vostre stesse regole autoimposte.
Questo è solo un estratto della newsletter mensile, che contiene sempre anche le mie letture di romanzi del mese per ispirarvi e un saggio che sto leggendo per lavoro.
La newsletter è anche il luogo in cui apro le iscrizioni dei percorsi di gruppo e annuncio i nuovi servizi, dando la precedenza per sconti e per fermare un posto a chi sceglie questo dialogo più intimo con me.
Diventare adulti
Una scelta che ci mette infine in relazione alla nostra mortalità: non possiamo essere tutto, ma escludere una parte di mondo per dedicarsi ad una precisa è una scelta che so di stare compiendo, per andare verso l’essere chi voglio.
Per chi vive un lavoro anche come una vocazione, leggere può essere il giusto modo per uscire da quest’impasse, e continuare a vivere tutte le altre vite che non si scelgono.E poi ho un’altra considerazione.
Non so se succeda anche a voi: nel tempo più lento e rilassato del ricominciare a lavorare dopo le vacanze, con un piede dentro e uno ancora fuori che continua a costeggiare il tempo lento delle vacanze, mi viene quella voglia spontanea di coltivare quei grandi sogni che abbiamo tutti (scrivere un libro? Imparare a dipingere? Ognuno ha il suo) e di anno in anno, qualcosa sfuma ed evapora nella frenesia dell’anno.
Ma ora, dopo aver letto della trama orizzontale e di quella verticale portata avanti dalle serie tv in questo saggio, di cui la prima porta avanti vicende che per l’intera stagione (il classico caso delle vicende personali del commissario di polizia impegnato ad indagare su un caso), la seconda invece una vicenda che si conclude nello spazio dell’episodio, ho iniziato invece a pensare che la nostra trama orizzontale, se lo vogliamo, di anno in anno progredisca.
Di anno in anno, maturiamo consapevolezze ed esperienze per cui possono diventare sempre più vicini, quei sogni che rimangono gli stessi e fanno parte di noi, perché abbandoniamo le paure per strada.
Così, mentre la trama verticale degli anni scorre con i suoi piccoli avvenimenti, con i suoi traumi, con le esperienze che a volte ci sembrano slegate, quella orizzontale si rimpolpa, evolve, per poi ritrovarlo in quello stesso momento dell’anno sospeso, nell’anno in cui saremo finalmente pronti.
E fin lì, avremo lavorato incessantemente per quello, anche quando ce lo saremo dimenticato e ci sarà parso rinchiuso in un cassetto, se solo oseremo continuare a credere in quel qualcosa che non vediamo, ma sentiamo.
È una visione speranzosa e ottimista? Sì, e credo che a volte abbiamo bisogno di crederci ciecamente, perché solo così agiremo perché si concretizzi.
Se ci penso, per me è stato così con il mio stesso lavoro di oggi, arrivato di certo non per caso ma per una vocazione che restava anche negli anni a volte dolorosi in cui pensavo di essere ormai altrove.
E così potrà essere anche per i vostri sogni, a patto di essere sempre pronti a tornare e di avere un piano per farlo.