Buongiorno a tutti!
Sono felice di tornare con le Interviste per ampliare gli orizzonti con ospite un’amica e professionista che stimo molto: Patrizia Isaija.
Io e Patrizia ci conosciamo da anni, tempo in cui abbiamo condiviso tante passioni comuni.
L’amore per le camminate in montagna, per le chiacchiere con amici davanti ad un bicchiere di vino e al buon cibo, visite ai musei ed innumerevoli ore a parlare di libri e di lettura.
Patrizia sta partecipando di recente ad alcuni dei miei percorsi di gruppo e non potrei esserne più felice.
Ho voluto ospitare la sua storia e la sua professionalità sul blog perché sono certa che amplierà i nostri orizzonti: parliamo di imprenditoria e di domande e dubbi comuni a tanti imprenditori.
Patrizia, raccontaci di te: dicci di più del tuo lavoro e delle tue passioni!
Sono Patrizia, mi occupo da 22 anni di attività di segreteria organizzativa per corsi di formazione e convegni. Da 8 anni lo faccio a livello imprenditoriale con due piccole aziende, la prima nata nel 2013 dopo che avevo perso il lavoro precedente come dipendente nello stesso settore, la seconda nata invece a dicembre 2020, dopo aver preparato il terreno per almeno un anno.
Sono una accanita lettrice di narrativa e di saggi, in genere ho un libro alla settimana che mi fa compagnia e che appare nel mio account Instagram, che utilizzo come diario di letture e di viaggi.
Amo stare nella natura, andare di corsa per i sentieri piemontesi, salire a piedi in quota e raggiungere le cime delle mie amate montagne in ogni stagione.
Altre passioni che mi definiscono sono cucinare, visitare mostre e musei, occuparmi del giardino.
Qui, in queste poche righe, penso sia racchiusa in sintesi tutta la mia storia.
Cosa pensi ti caratterizzi come imprenditrice?
Tornando al mio lavoro, ritengo di essere dotata di flessibilità, iniziativa, grande entusiasmo. Fa da sfondo a tutto questo la gentilezza. Mi piace trovare soluzioni e risolvere i problemi. Credo in un’etica del lavoro, nella serietà e nella qualità di ciò che si può produrre lavorando. Cerco di portare questi concetti nel mio operato da sempre.
Mi piace far sentire ai miei clienti l’attenzione all’aspetto umano. Non solo numeri e fatturato, ma premura verso molti dettagli e aspetti che fanno sentire seguito chi si iscrive ad uno dei corsi da me organizzati. Mi piace quando mi propongono di passare al “tu” nel rapporto quotidiano e quando ritornano!
Crescere: quanto è importante, quanto è difficile?
In quest’ultimo anno così particolare in cui il lavoro è molto cambiato, sono alla ricerca di un nuovo equilibrio, non semplice da individuare. Sono fagocitata dalla miriade di incombenze richieste ad un piccolo imprenditore. Quando sei piccolo e stai crescendo, segui tutto in prima persona: il marketing, l’ideazione e la vendita del prodotto, il rapporto con i clienti, l’acquisto e la vendita, il customer care, il rapporto con i fornitori. Dato che sento molto la responsabilità di ciò che offre la mia piccola azienda in questo mondo di servizi digitali, mi accorgo che sono troppe le ore che trascorro davanti ad uno schermo, ogni giorno.
Mi sto organizzando per delegare parte delle mie attività e formare un nuovo collega e mi accorgo che anche questo non è semplice. Devo cambiare il modo in cui porto avanti determinate attività, renderlo esportabile e standardizzabile affichè chi inizia a lavorare con me ne comprenda il senso e riesca a replicarlo, arricchendolo. Affascinante e stancante al tempo stesso.
Adoro il lavoro autonomo, anche se la responsabilità di ciò che faccio non mi abbandona mai e mi capita a volte di svegliarmi la notte con dei dubbi e dei quesiti a cui cercare risposta.
E la montagna? 🙂
Vado a camminare in montagna dal lontano 1996 e mai come negli ultimi anni questo hobby mi ha aiutata e rigenerata. In montagna e su un sentiero mi sento a casa, a mio agio. Sento forte la contrapposizione tra il mondo digitale in cui si svolge il mio lavoro e il mondo reale con il vento, il freddo, il caldo, che sperimento in montagna, come la fatica che rigenera e che mi regala tanta soddisfazione a fine giornata. La stanchezza fisica come modo per ricaricarsi mentalmente. Per me funziona sempre.
Di recente hai partecipato ad alcuni dei miei percorsi di gruppo, ma è da anni che parliamo di libri e di lettura: parlaci di questa passione :).
I libri. Li amo da prima di iniziare a leggere. Mi catapultano in altri mondi, mi aiutano ad evadere e a scoprire me stessa, mi incuriosiscono e si parlano tra di loro.
Anni fa un amico di escursioni mi parlò di Arto Paasilinna e di Iperborea. Anni dopo, se ben ricordo nel 2013, ho preso in mano per seguire il suo vecchio consiglio “Piccoli suicidi tra amici” e da allora ho esplorato almeno una cinquantina di libri di questa casa editrice, lasciandomi incuriosire prima di tutto da altri libri dello stesso autore. Sono affascinata, quando scelgo un libro, dalla sua grafica, dalla leggibilità, dalla copertina, dalle storie che contiene.
In Iperborea, oltre al particolare formato delle pagine che favorisce la lettura veloce, trovo tante suggestioni di vita nei paesi nordici e nel mondo scandinavo. Nella mia vita reale vorrei prima o poi visitare questi luoghi, questi paesi con la durata del giorno e della notte così differenti dai nostri, paesi dove l’aura fiabesca e leggendaria dei racconti e delle leggende mi appare mitica.
Ho trovato in Iperborea pagine di pura poesia nei romanzi di Stefánsson, pagine di analisi spietata della realtà in Elsschot, la conoscenza dell’esperienza di un migrante dall’Iran ai Paesi Bassi come Abdolah, la comicità un po’ grottesca di Paasilinna, l’attenzione all’ambiente sempre nello stesso autore, l’ironia in Waltari e molto altro.
Mi sono resa conto che il filo conduttore adottato nelle scelte di pubblicazione mi ha presa per mano e mi accompagna a vagare tra gli scaffali della biblioteca civica destinati alla letteratura scandinava facendomi uscire sempre con un bel bottino di volumi da leggere in poltrona accanto alla finestra o su una delle mie cime.
Ho accettato con entusiasmo e orgoglio l’invito di Chiara per questa intervista perchè ho letto e apprezzato fin dall’inizio molte delle sue interviste apparse sul blog e perchè amo il lavoro che sta facendo da anni, evolvendosi.
E io ringrazio Patrizia, altrettanto entusiasta ed orgogliosa di averla potuta ospitare sul blog :).
Ecco dove potete trovare Patrizia: