Buongiorno a tutti!
Quest’articolo nasce da una constatazione: non sempre i libri più nominati o acclamati fanno anche al caso nostro.
Parto infatti con questa precisazione: nel titolo parlo di bestseller perché è più semplice che scrivere “libri piaciuti a tanti/libri osannati da molti” e rende l’idea.
Che, poi, i libri di cui parlano in tanti corrispondano spesso a molte vendite è indubbio, ma non in tutti i casi si può parlare propriamente di bestseller.
In ogni caso, tornando a noi: magari sono libri che non rispondono ai nostri gusti o non sono adatti a ciò che cerchiamo in quel momento in un romanzo.
Parlando con alcuni clienti dei romanzi che di recente li avevano tenuti avvinti o facendo due chiacchiere sui libri più amati con amici, avevo iniziato a vedere come non fosse solo un mio sentire personale.
Poi, questo mercoledì, nella rubrica #Ticonsigliounlibro su Instagram (la trovate nelle storie in evidenza), alla mia domanda “Qual è il bestseller contemporaneo che, una volta letto, non vi ha entusiasmato?”, si è scatenato un putiferio di risposte :P.
Ripensando anche alle chiacchierate di cui vi dicevo, li dividerei in quattro categorie.
1. Quando un libro che ho amato a te non va proprio giù
È anche questione di gusti e di stile di scrittura, di struttura e genere che si preferisce.
Qui non sto parlando di decretare quale sia un buon libro: il punto di vista che assumo è molteplice, di chi in un libro cerca divertimento, intrattenimento, riflessione, senza per forza esprimersi sulla sua qualità rispetto ad un altro.
È per questo che sono sempre scettica di fronte ai consigli dati da amici del tipo: “Questo mi è piaciuto tantissimo, dovresti leggerlo anche tu“.
Diverso è se qualcuno pensa che un libro, conoscendoci come persone e come lettori, potrebbe piacere proprio a noi.
Provate a pensarci.
Tra tematiche di cui in un certo momento della vita non vorremmo proprio leggere, modi di scrivere che non ci vanno giù, l’umore che ci spinge a scegliere un libro con una certa tonalità emotiva, non inizia a sembrarvi più un miracolo che altro il fatto che vogliate leggere proprio lo stesso libro che è tanto piaciuto al vostro amico?
Per questo, dovremmo proprio sentirci liberi di dire: no grazie, non in questo momento.
O ancora: no grazie, non fa proprio per me.
“Ogni lettore, quando legge, legge sé stesso”, diceva Marcel Proust, e io credo che sia davvero così.
2. Quando un libro letto in un certo periodo della nostra vita non ci piacerebbe più
Ci sono i guilty pleasure letterari, ci sono i libri letti durante l’adolescenza invecchiati molto male (e quelli della nostra infanzia che continuiamo ad amare, aggiungo).
Non vale soltanto per la variabile generazionale portata con sé da alcuni libri: mi capita di leggere ancora con grande piacere libri ambientati durante quel periodo unico che è l’adolescenza. A seconda del punto di vista che scelgono, vorrei tornare a quei momenti di prime volte e mi abbandono ad una nostalgia palpabile e fortissima, oppure ringrazio di essere adulta e di avere più difese contro certi meccanismi.
Leggere libri che abbiamo molto amato e che appartengono a un periodo della nostra vita passato può dar luogo a magie, come ho visto accadere anche con alcune clienti che hanno scelto il percorso A zonzo per il bosco.
In ogni caso: ci sono bestseller pensati per essere letti e amati ad un’età che invecchiano poi male e non ci piacciono più, come ci sono libri scritti con uno stile che non incontra più il nostro gusto.
In ogni caso, c’è poco da angustiarsi: la lista dei libri ancora da leggere può essere ben più lunga di quella che ci lasciamo alle spalle :P.
3. Quando un libro che vince premi su premi a noi non dice nulla (nel migliore dei casi)
Esistono le mode editoriali e i libri che incontrano il favore della critica e meno quello di un certo pubblico.
Se andiamo in libreria buttandoci a corpo morto sui libri con la fascetta “Vincitore del premio di piripacchio”, potremmo avere ben più di una brutta sorpresa.
Magari incontriamo il libro della nostra vita, o magari, come è successo a me di recente, rimaniamo basiti dal fatto che quel romanzo che a noi proprio non è piaciuto abbia incontrato il favore della giuria.
A volte capita che, conoscendomi, già leggendo la quarta di copertina sia ragionevolmente certa che non mi piacerà.
Tuttavia, da quando ho iniziato la formazione e le prime esperienze da editor è importante che legga a volte anche ciò che non mi piacerà, per capire e restare informata.
Un po’ è anche che come faccio a formarmi un’opinione, se non lo leggo?
Ma se non avete questa necessità, la vita è troppo breve per passarla leggendo libri che non vi divertono, solo per andare nella direzione che incontra un favore istituzionale, ma non per questo adatto a voi.
4. Quando un libro acclamato dal mondo a noi sembra banale
…al punto che la prima fase di elaborazione della cosa consiste spesso in un “Ma avrò capito male io, c’è senz’altro qualcosa che mi sono persa”.
E allora giù a leggere recensioni, chiedere pareri, arrovellarsi.
Tutto questo sottende in realtà un pensiero: sono io a sbagliare, a non capire, a non pensarla come gli altri.
Se siete allergici ai libri nati per cavalcare un filone che difettano di uno sguardo proprio, se molto semplicemente un bel libro piaciuto a molti a voi non dice nulla, non siete sbagliati.
Una delle tante meravigliose eredità di Apnea è stata per me il ricevere da Francesca l’occhio del lettore che non ha timore di togliere dal piedistallo romanzi acclamati e dire la propria.
È una grande liberazione ed un’affermazione di individualità preziosa.
Aidan Chambers parla del cammino da lettore unico ed irripetibile di ognuno di noi: tra le altre cose che dice, quella che non manca di colpirmi ogni volta che ci penso è che non sempre abbiamo (già) gli strumenti per leggere un determinato romanzo.
Ci arriveremo, ma ognuno per la propria strada, e questo mi sembra molto bello e giusto: è importante, con il tempo, mirare a formarci la nostra sensibilità.
Se vuoi una mano per imboccare la strada per te, ho pensato ad una cosa che potrebbe piacerti.
Il mio nuovo servizio Bibliografia personalizzata esiste proprio per questo: se vuoi ritrovare quella sensazione di “casa” da mettere in borsa per portarla sempre con te che ti dà solo un buon romanzo, se vuoi una lista di romanzi che affrontino una certa tematica, ma anche se vuoi usarli per lavoro o per far rinascere la passione per la lettura nei più piccoli, il cui cammino da lettori ti sta a cuore, e molto di più.
Io ti aspetto qui con il questionario e una chiamata per trovare insieme i romanzi giusti per te :).
Suggerimento di lettura: “Lo straordinario” di Eva Clesis, per imparare che andare per la propria strada, anche se controcorrente e anche se deludiamo le aspettative di chi si era figurato un altro destino per noi, è l’unico modo per non perdersi.