Buongiorno!
Sono davvero felice di tornare ad ospitare le Interviste per ampliare gli orizzonti.
L’ospite di oggi ci introdurrà in un mondo speciale: quello dei fumetti, alla scoperta delle fasi di realizzazione, raccontandoci il suo cammino, portandoci dietro le quinte delle sue molte tipologie.
Sono felice che possa aiutarci a sfatare miti permettendoci di conoscere un linguaggio speciale, che amo molto e che mi capita di inserire, nella variante della graphic novel, anche nei miei percorsi. E preparatevi a stupirvi, a questo riguardo, anche nel nuovo percorso di gruppo in arrivo.
Io direi di lasciare la parola alla nostra ospite, la fumettista Lucia Regazzoli.
Lucia, raccontaci di te!
Sono Lucia Regazzoli e sono una fumettista libera professionista di Brescia, classe 1993.
Nella mia carriera ho collaborato alla realizzazione di un albo cartaceo della serie Holmes&Watson per la Cagliostro E-Press, attualmente non disponibile in commercio. Inoltre, con i miei compagni di corso dell’accademia di fumetto, ho partecipato alla realizzazione di due numeri di una rivista in autoproduzione chiamata The Basement, dove ho pubblicato due racconti. Al momento ho in fase di sviluppo un progetto per un webcomic di cui però non posso ancora rivelare i particolari.
Mi sono inoltre occupata di alcuni laboratori di fumetto presso scuole medie ed elementari a Brescia, Milano e tramite DAD per una scuola di Palermo. Lo scopo di questi laboratori è stato quello di avvicinare i bambini e i ragazzi al fumetto come mezzo di comunicazione e aiutarli a sviluppare un fumetto proprio.
Ma che cosa vuol dire che sono una fumettista?
Nel mio caso significa che mi occupo della realizzazione di fumetti dall’ideazione al disegno finito. In gergo del settore si dice che sono un’autrice completa. Questo perché indosso sia il cappello della sceneggiatrice sia quello della disegnatrice, perciò seguo la storia in tutte le sue fasi di sviluppo.
Che differenza c’è fra sceneggiatrice e disegnatrice?
Per chi non lo sapesse, le fasi di realizzazione di un fumetto sono simili a quelle di un film: prima si idea la storia e la si stende sotto forma di sceneggiatura, una specie di copione dove lo sceneggiatore o la sceneggiatrice indica non solo che cosa diranno i personaggi, cioè le battute che poi il lettore troverà nei balloon o nuvolette, ma anche quali saranno le inquadrature, le azioni che i personaggi faranno e gli sfondi delle diverse vignette.
Una volta finita questa fase il materiale passa al disegnatore. Questo professionista, in una prima fase, traduce la sceneggiatura in uno storyboard, cioè una bozza delle pagine, o tavole come si chiamano nel gergo del settore, in modo da avere una versione in miniatura e schizzata di tutta la storia. In questo modo si visualizza quanto descritto dallo sceneggiatore ed è possibile apportare modifiche alle scene che funzionano meno.
Una volta che lo storyboard viene approvato, si passa alla realizzazione dei disegni definitivi. Anche in questo caso le fasi sono varie. Io adotto il seguente metodo: comincio con la realizzazione delle tavole a matita. Questa prima versione spesso è molto sporca, perché è quella in cui si fanno la maggioranza delle prove e delle correzioni. Prevedo perciò una seconda fase a matita, che si chiama clean up e che consiste nel ricalcare le tavole su un foglio pulito con l’aiuto del tavolo luminoso, una lastra retroilluminata che permette un lavoro comodo e veloce sui disegni. Una volta che ho il disegno pulito lo ripasso di nero, con pennarellini Trattopen o con inchiostro di china in boccetta e pennello, a seconda dell’effetto che voglio ottenere.
Ora è il momento di passare alla digitalizzazione e al lavoro al computer. Con lo scanner acquisisco le tavole e utilizzando un software per disegnatori, chiamato Clip Studio Paint, pulisco le tavole, cioè tolgo gli ultimi residui di matita, in modo che i bianchi e i neri siano corretti, e poi, se il fumetto sarà a colori, le coloro.
Aggiungo infine i balloon, sempre utilizzando il computer.
Non tutti gli autori di fumetto seguono tutte queste fasi. Inoltre, in molti casi, lo sceneggiatore e il disegnatore sono due persone diverse e, per di più, nelle case produttrici più grosse come le americane Marvel e DC, quasi tutte le fasi di realizzazione delle tavole sono affidate a figure professionali diverse.
Oltre allo sceneggiatore e al disegnatore, quindi, avremo l’inchiostratore, che ripassa le tavole a matita con la china, il colorista, che colora le tavole, il grafico, che impagina il fumetto e il letterista, che aggiunge i balloon.
Come sei diventata fumettista?
Disegno da quando ero piccolissima. I miei primi fumetti risalgono a quando ero alle elementari. L’idea di diventare fumettista l’ho avuta intorno ai quindici anni, quando grazie a Topolino ho scoperto che i fumetti non nascevano da una magica pentola in fondo a un arcobaleno, ma venivano realizzati da persone in carne e ossa. Insieme a una cugina ho capito che quella che per me era una passione avrebbe potuto diventare un lavoro. Perciò, insieme all’università, ho frequentato un’accademia di fumetto di Brescia che si chiama Scuola Internazionale di Comics.
Quella di fumettista, però, è una delle tante professioni in cui non si smette mai di imparare. Frequento tuttora corsi di aggiornamento e sperimento nuove tecniche che scopro da altri disegnatori nel web.
Che tipologia di fumetto fai?
Di tipi di fumetti ce ne sono davvero tantissimi. Di recente a livello mondiale si sta affermando prepotentemente il manga, che sono i fumetti realizzati in Giappone: per loro manga vuol dire fumetto. Altre tipologie note sono quelle americana-supereroistica, Capitan America, Batman e Spiderman, per capirci, e quella franco-belga, Asterix, Tin Tin, Lucky Luke… Oppure le più antiche e classiche forme di fumetto, ovvero le strisce, di cui molto probabilmente conoscete i Peanuts, Mafalda o Calvin & Hobbes.
Inoltre, rispetto a queste tipologie di fumetto che sono normalmente seriali, escono cioè a puntate su riviste o vengono raccolte in volumi nel caso dei manga, ci sono le graphic novel. Come dice il termine inglese sono romanzi grafici, cioè storie a fumetti autoconclusive pubblicate in un singolo volume. Spesso in questa tipologia di fumetti prevalgono stili autoriali e storie più intimiste e di vita vissuta. Conoscete Zerocalcare? Bene, lui è partito come autore di strisce sul web ed è poi passato a scrivere graphic novel che raccontano in modo ironico la sua, e nostra, vita di persona qualunque.
Personalmente sono stata molto influenzata dal fumetto italiano di scuola disneyana, soprattutto Topolino e Witch, e dai manga, che ho scoperto nel periodo del liceo. Il mio stile si può definire euro-manga, cioè una tipologia di fumetto che ha radici nella tradizione europea, ma che si è fatto influenzare anche dal fumetto giapponese.
Nello specifico, in quest’ultimo periodo mi sto occupando soprattutto di webcomic, cioè quei fumetti pensati e realizzati per essere fruiti solo da telefono. Rispetto al fumetto classico in questo caso non ci sono tavole, bensì lunghe strisce che si leggono tramite scroll, ovvero facendo scorrere le immagini sul telefono dall’alto verso il basso.
Hai qualche consiglio di lettura per qualcuno che voglia avvicinarsi ai fumetti?
Penso che, come per i romanzi, ciascuno debba trovare la propria tipologia di fumetti preferita. Una domanda come questa in realtà è molto simile a: “Hai qualche film da consigliare a qualcuno che non ne ha mai guardato nessuno?”. Il fumetto è infatti un medium, esattamente come la letteratura, il cinema o la radio. Al suo interno ci sono quindi tantissime tipologie e generi diversi. Per questo ho diviso i consigli proprio per tipologia e genere.
Le graphic novel
Se non hai mai affrontato i fumetti e ti piace leggere romanzi ti consiglio di partire con le graphic novel.
Sono tantissime, ma, a mio modesto parere, opere come quelle di Zerocalcare o di Teresa Radice e Stefano Turconi sono degli ottimi punti di partenza. Un consiglio: prima di comprare una graphic novel in libreria o fumetteria o di prenderla in biblioteca, provate a cercarla su internet e date un’occhiata allo stile e leggete qualche balloon. Se non scatta la scintilla, soprattutto se lo stile di disegno non vi piace o trovate confusa la lettura, probabilmente non è la graphic novel che fa per voi, anche se magari è piaciuta a tutti i vostri amici.
Se invece è amore a prima vista… Correte a procurarvela!
Fumetto supereroistico
Se siete amanti dei supereroi, avete ad esempio visto i film della MCU e volete avvicinarvi al genere, prima di andare a comprare l’ultimo numero di Spiderman uscito in edicola, cercate in rete consigli di lettura. È meglio, infatti, cominciare con storie classiche e autoconclusive, come per esempio “Batman il cavaliere oscuro” di Frank Miller o “The killing joke” di Alan Moore, per avvicinare il genere e conoscere i personaggi e le loro storie. Questo perché è una tipologia di fumetti composta da una serie infinita di storie tra loro collegate e che escono a puntate su riviste dedicate. Si avvicina molto alle serie TV come tipo di fruizione. Quindi, o siete fortunati e comprate casualmente l’episodio iniziale di una nuova fase della storia, o rischierete di non riuscire a seguire nulla e di perdere l’entusiasmo appena cominciato a leggere. Per capire che effetto potrebbe farvi: chi si metterebbe a guardare il Trono di Spade dall’episodio 4 della seconda stagione? Ecco, per questi fumetti vale lo stesso.
Il manga
Se volete provare il manga, è da sapere che dovrete imparare a leggere le pagine da destra a sinistra, dato che in Giappone sono pubblicati così. Non preoccupatevi, però: normalmente dopo qualche puntata diventa naturale e non ci farete più caso. I manga, di norma, sono serie molto lunghe ma che, diversamente dai supereroi, hanno un inizio e, prima o poi, una fine, quindi se cominciate a leggere dal volume 1, seguirete la storia senza problemi. Le storie più famose sono Naruto, One Piece, My Hero Academia… Alcuni di queste sono serie concluse, mentre altre sono ancora in corso. Anche in questo caso vi consiglio di navigare un po’ in rete per trovare uno stile e una storia che vi interessi e vi appassioni. Ce n’è davvero per tutti i gusti.
Le strisce
Le strisce sono uno dei metodi di fruizione più facile di fumetto, ma allo stesso tempo è meglio non farne indigestione. Anche se si possono trovare delle raccolte, sono nate per essere lette a distanza le une dalle altre, dato che inizialmente erano pubblicate sui quotidiani, spesso su inserti settimanali della domenica. Se volete evitare l’effetto strafogata, quindi, vi consiglio di leggerne 4/5 al massimo al giorno.
Non ve ne stancherete di certo.
Il webcomic
Per leggere i webcomic vi servirà una App apposita. Le più famose sono Webtoon e Tapas, ma ce ne sono anche altre. Purtroppo la maggioranza di essi è ancora quasi esclusivamente in inglese e questo, se non lo masticate troppo bene, potrebbe essere una barriera, ma potreste prenderlo come incentivo a fare un po’ di esercizio. La cosa migliore, anche qui, è navigare un po’ in rete in cerca di consigli perché spesso i webcomic sono pubblicati da aspiranti fumettisti o non professionisti. Ci sono delle perle, ma in mezzo a tanti lavori di valore non eccellente.
Dulcis in fundo…
Un ultimo consiglio! Se volete leggere un saggio sui fumetti per capirli meglio come mezzo di comunicazione, non potete perdere il saggio a fumetti sui fumetti di Scott McCloud Capire, Fare e reinventare i fumetti. Con uno stile semplice e simpatico McCloud accompagna i lettori, vecchi e nuovi, nei dietro le quinte dei fumetti, aiutandoli a capire come nascono, come crescono e perché ci affascinano tanto. È praticamente una Bibbia del settore e dovrebbe essere una lettura imprescindibile sia per chi lavora nel settore sia per i lettori, veterani e non.
Vuoi seguire il lavoro di Lucia o contattarla?
Se vuoi puoi seguirla su Instagram: il suo profilo è @luciaregazzoli.
Se invece volessi scriverle per una commissione o un corso di fumetto presso le scuole, puoi farlo all’indirizzo mail lucyregaz@gmail.com.
Che dite, grazie a Lucia, che ringrazio molto, avete rivisto la vostra posizione sui fumetti, scoprendo un mondo? 🙂
Le immagini di questo articolo sono creazioni originali di ©Lucia Regazzoli e sono coperte da diritto d’autore.
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