Buongiorno a tutti!
Mi è venuto in mente che, quando ne parlo con le persone, capita che mi si chieda che cosa facciamo in concreto, in un percorso di gruppo.
Così, oggi, ho pensato di raccontarvelo :).
Nella foto trovate alcuni materiali del Perturbante come rifugio in corso (questo mese ci sarà il terzo incontro) e un ulteriore, possibile indizio sul nuovo percorso.
Il questionario
In un percorso di gruppo – anche detto gruppo di lettura – siamo diverse, rispettose e arricchite dall’individualità di ognuna.
Per capire e farmi un’idea prima di iniziare di ritmo e gusti di lettura della classe, invio un questionario in cui faccio domande sui rispettivi percorsi di lettura, ma non solo.
È importante per me sapere cosa ci si aspetta e come ciascuna partecipante legga il tema che affronteremo insieme.
Ogni tanto, nel corso degli incontri, vado a rileggermi le risposte e sapete che c’è?
Siamo quasi al terzo incontro e tante cose sono già cambiate, rispetto alle risposte iniziali :).
Grazie al gruppo, ognuna si sta contaminando con le idee altrui e assistervi è per me ogni volta soprendente.
Il libro per l’incontro (e gli altri), il calendario: un gruppo ristretto
Prima dell’appuntamento iniziale ho inviato il calendario date, in cui ho cercato di tenere in considerazione tutte le esigenze che mi sono state presentate all’inizio.
Il gruppo ristretto che ho fortemente voluto – e che manterrò nei prossimi percorsi – serve anche a questo.
Ho mandato all’inizio anche la bibliografia: parlo esclusivamente di quella dei romanzi da leggere di volta in volta, non di quella dei saggi – il perché ve lo dico tra poco.
Per ogni incontro leggiamo tutte lo stesso romanzo: se per qualsiasi motivo qualcuna non se la sente di finirlo, può semplicemente ascoltare e commentare.
Ho cercato di non scegliere romanzi mastodontici, in modo che ci fosse il tempo per ognuna di terminarlo senza affanno – considerato che ci troviamo una volta al mese.
Ho inserito per ogni incontro due/tre romanzi ulteriori facoltativi, per chi vuole: così, se qualcuna ha già letto in passato per proprio conto il romanzo, può rileggerlo o dedicarsi ad altri legati al programma di cui parlerò e su cui avvieremo la discussione.
Parliamo a turno (o si ascolta solo, se a qualcuno non va)
Ci incontriamo su una piattaforma online: di volta in volta, mando l’invito alle partecipanti.
La piattaforma consente di condividere le slide, registrare una parte o un intero incontro se qualcuna è assente ed a ciascuna di scegliere la modalità con cui vedere le altre, visualizzando di volta in volta chi parla o – l’impostazione che uso io stessa – di vedere tutte affiancate.
Come ci siamo dette la prima volta, bisogna abituarsi ad una modalità online che è di primo acchito un po’ più macchinosa di una di persona.
Ciò che ho visto accadere è che, dopo la prima volta, sembra di stare tutte ad un passo l’una dall’altra.
Sempre come ci siamo dette la prima volta, siamo dislocate in diverse parti d’Italia e il nostro gruppo non avrebbe mai potuto agevolmente riunirsi in altro modo.
Il gruppo ristretto funziona tanto per chi è più introverso o timido quanto per chi è più estroverso.
Si parla a turno – e la cosa più bella da vedere è come il primo pensiero di qualcuno faccia scaturire quello di qualcun altro.
Il pdf con le slide, la bibliografia e gli esercizi
Preparo delle slide con cui innesco la discussione tra le partecipanti, cercando ogni volta di passare informazioni utili e nuove e di scavare dentro al libro: studio interpretazioni, circostanze biografiche e retroterra culturale, ma anche legami con altri romanzi.
Dopo l’incontro le partecipanti ricevono un pdf che contiene tutte le slide, con link da esplorare, articoli da leggere e riflessioni da rivedere.
Lo integro con alcuni esercizi per la volta successiva, che le partecipanti possono fare in autonomia per scavare dentro di sé grazie al romanzo, portare o meno in forma di appunti all’incontro, inviarmi se vogliono prima. Così, mi è capitato di farmi contaminare e di aggiungere riflessioni e spunti per il nostro appuntamento.
Invio anche la bibliografia di tutti i saggi e delle risorse che ho utilizzato per preparare l’incontro, in modo da favorire alle partecipanti prima di tutto l’immersione nel romanzo, per poi recuperare se vorranno a posteriori – e così è già stato, come mi è stato raccontato 🙂 – gli spunti teorici.
Quello del materiale da inviare è un aspetto su cui metto sempre tantissima cura: impiego molto tempo per crearlo, perché tengo al fatto che il lavoro su di sé e la scoperta di cose nuove, con l’accensione della curiosità che per me è un aspetto fondamentale, continui anche dopo, in attesa della volta successiva in cui ci vedremo.
Così, la modalità è un misto di individuale e di gruppo e le partecipanti possono modulare a piacere modi e tempi del lavoro che ne trarranno.
Quello che cerchiamo di fare insieme è favorire la lettura profonda di un romanzo: il poterne parlare con le altre sta aiutando tantissimo, anche nel caso di chi parte con qualche remora verso il libro o di chi lamenta da un po’ di tempo una difficoltà nel leggere.
Il gruppo Facebook
Come ho detto alle partecipanti, il gruppo Facebook è uno strumento tutto per noi: per sentirsi libere di tirar fuori la propria opinione, sentendosi ascoltate e accolte.
Serve ad ampliare le tematiche di cui abbiamo parlato, confrontarsi su come sta andando la lettura, su dubbi e difficoltà, tra un incontro e l’altro.
Funziona così: io scrivo alcuni post per introdurre le letture della volta successiva, a volte amplio il dibattito con film e serie connesse.
Le partecipanti possono scrivere sul gruppo tutti i post che vogliono: si respirano un’aria e un’atmosfera magica, di totale apertura e condivisione, leggo dibattiti, pensieri ad alta voce, domande e richieste di confronto.
Vige sempre la gentilezza e il rispetto delle opinioni di tutte e sta succedendo quello che mi ero augurata fin dalle regole del gruppo: “Qui possiamo cogliere un’occasione che non sempre ci è data: abbandoniamo giudizi e preconcetti, apriamo la mente e ascoltiamo davvero, pensando che potremo finire la discussione con un’idea diversa”.
Ebbene: sta già succedendo e, chiedendoci insieme perché a volte siamo rallentate in una lettura e dandoci insieme una risposta che non è quella più ovvia, stiamo crescendo tutte insieme.
Un po’ come è capitato a loro :).
E cosa non si fa 🙂
Non ci si sente interrogati.
Non c’è ansia da prestazione.
Non ci si giudica.
Non siamo in competizione.
Non siamo qui per far vincere la nostra idea, ma per uscirne con una diversa da quella con cui siamo entrate.
Se vi ispira l’idea di partecipare ad un gruppo di lettura con le caratteristiche di cui vi ho parlato, iscrivetevi alla mia newsletter per restare aggiornati sui prossimi gruppi in partenza!