Buongiorno a tutti!
Oggi vorrei parlarvi di un po’ di riflessioni che ho fatto, che vorrei condividere con voi perché sono dell’idea che tocchino un tema importante, che riguarda il nostro atteggiamento verso le cose.
Siete pronti? Bene, allora iniziamo!!
Durante le vacanze, si sa, si corroborano la mente e il corpo. O, almeno, è quello che succede durante delle vacanze in cui si riesce a staccare la spina e a far vagare la mente libera, in cerca di nuove suggestioni, nuovi collegamenti. E’ indubbio, secondo me, che un anno passato nel tran tran della routine indebolisca la nostra capacità di avere una mente libera, fresca e pronta a reagire con flessibilità ai cambiamenti che ci sono richiesti. A proposito, vi ricordate del concetto importante di resilienza di cui vi ho parlato un po’ di tempo fa?
La capacità di reagire flettendosi ma non spezzandosi ai cambiamenti che la vita ci richiede è messa in collegamento, in questo articolo molto interessante, con l’ottimismo e con la nostra capacità di essere per gli altri un supporto.
E’ stato proprio nel corso dei miei ragionamenti a mente libera fatti in vacanza che ho unito i puntini, individuando una peculiarità del mio carattere che condensa molti aspetti di cui abbiamo parlato finora e che mi è stata d’aiuto, ma anche a volte un po’ d’impaccio: l’apertura mentale e la mancanza o almeno la limitatissima presenza di snobismo intellettuale.
Siete persone abituate ad ascoltare il punto di vista dell’altro prima di parlare? Avete pochi pregiudizi e credete che uno possa per curiosità leggere un bestseller da ombrellone o guardare l’ultimo “Transformers”, così come dedicarsi in spiaggia a “Guerra e pace” e guardare film impegnativi e che facciano pensare?
Credete che l’atteggiamento di cui sopra possa convivere nella stessa persona, a seconda di quello che ha voglia di fare in quel momento? Non siete arroccati sulla vostra posizione, ma date all’altro la possibilità di parlare, senza essere certi che rimarrete sulla vostra posizione iniziale?
Se avete risposto di sì ad almeno due di queste domande, fatemelo sapere nei commenti e condividete con me la vostra esperienza, dai!
Io ho più volte incontrato persone che scambiavano questa mia caratteristica per uno “stare nell’ombra”, “non condividere la propria opinione personale”, “avere gusti indefiniti”. Mi sto impegnando per riuscire a spiegare a chi mi muove queste critiche cosa c’è davvero dietro il mio modo di fare.
L’errore di ancoraggio
Vi capita di rimanere arroccati sulle vostre posizioni iniziali, di ergere un muro tra voi e gli altri, nella paura di farvi contaminare da opinioni che non condividete, di avere dei pregiudizi su cui non lavorate?
E allora potreste essere stati colpevoli dell‘errore di ancoraggio, che consiste nel legarsi a valori non più validi, e/o di status quo bias, che impedisce di effettuare dei cambiamenti nelle proprie decisioni iniziali, per il fatto di non essere capaci ad affrontare quel cambiamento.
Iniziate a intravedere, lungo questo cammino insieme, come l’atteggiamento che abbiamo nei confronti della vita influenzi spesso le nostre azioni e decisioni?
Suggerimento di lettura: “Un ragazzo” di Nick Hornby, perché ad unire due solitudini, un po’ scelte e un po’ no, si può scoprire che possiamo vivere in modo molto diverso da come abbiamo fatto finora.
Ultima modifica il 30/10/2019