Buongiorno e buon lunedì a tutti!
Oggi vorrei parlarvi di un problema (con una soluzione) che ha a che fare con il tempo, ma soprattutto con la sensazione della sua scarsità che a volte abbiamo.
Vi ritrovate mai a pensare, se siete un libero professionista che ha l’esigenza di aggiornarsi, studiare, formarsi, “Ma dove lo trovo il tempo anche per questo?”.
Il tempo è lo stesso per tutti, giusto?
A meno di avere un super potere che ci permette di dilatare minuti ed ore, 24 ore dovrebbero essere 24 per tutti.
E invece no, un po’ per lo stesso motivo per cui 20 euro non sono sempre 20 euro.
Lì, come potete leggere nell’articolo, c’entra la contabilità mentale, quel meccanismo per cui i nostri soldi non hanno sempre lo stesso valore, che cambia a seconda dello “scompartimento mentale”, una sorta di cassetto, in cui li collochiamo.
Come in una sorta di piramide, c’è uno zoccolo duro che ci viene difficile toccare, che ci serve per le nostre necessità primarie, e mano a mano che saliamo nella piramide ci sono i soldi per le spese più futili.
Siamo noi a creare i nostri cassetti mentali
Da una parte, se ci pensate, è un meccanismo di sopravvivenza: se non sapessimo quali sono i soldi da non toccare perché ci servono, finiremmo presto in bancarotta.
Il problema si pone quando, come avrete letto nell’articolo, succede che usiamo dei soldi inaspettati per toglierci uno sfizio, quando avremmo questioni ben più urgenti da sistemare.
In quel caso, il cassettino che abbiamo creato per dei soldi che non avevamo previsto di ottenere risente della loro qualifica di “Inaspettato” e la assume esso stesso.
Questa cosa che ci accade con i soldi potrebbe succedere anche con il nostro tempo. Le 24 ore di sopra potrebbero non essere 24 per tutti, visto che c’è chi sembra riuscire a dilatare il tempo per metterci dentro un sacco di cose: lo studio, il lavoro, i figli , la casa…
Forse, dipende tutto dall’etichetta che mettiamo noi, a quei soldi ed a quel tempo.
A volte ci capita che ci salti un impegno, in una giornata sommersa di cose da fare. Invece di usarlo per portarci avanti e non soccombere a fine giornata, può capitare che lo usiamo per…girarci un po’ i pollici, ecco :). Quel tempo lo perdiamo, non perché un po’ di ozio non sia salutare (anzi!), ma perché lo usiamo un po’ a caso, come ci accade con i 20 euro.
In entrambi i casi, quando riceviamo qualcosa che ci sembra cadere dal cielo, non lo usiamo per qualcosa di importante per noi, ma lo assegniamo alla parte più alta e stretta della piramide, che contiene le cose meno necessarie. Quindi, gira che ti rigira, non è che sia l’abbondanza insperata di risorse (materiali, di tempo) a coglierci impreparati nell’usarle al meglio?
Come imparare cose nuove in un mondo che va veloce
E quindi, arrivando al titolo del post, dove lo troviamo il tempo per imparare cose nuove in questo mondo che percepiamo correre così velocemente?
Lo troviamo scambiando e spostando i nostri cassettini, rendendo uno zoccolo duro della nostra vita, quindi facendo scendere verso la base della piramide, il tempo da dedicare alla nostra formazione: ai libri da leggere, ai corsi da frequentare, alle risorse da scremare.
A volte abbiamo bisogno di una guida, di una consulenza: secondo me serve, più che ad accelerare i tempi, a fornirci uno sguardo d’insieme all’inizio, che da soli otterremmo soltanto alla fine, e quindi a ricavare il massimo da tutto ciò che intraprendiamo in quel campo.
Io ho di recente investito nei corsi di scrittura online di Zandegù e in un corso di public speaking (vi parlerò presto del corso e di ciò a cui mi servirà, qui bollono in pentola cose :P!).
Suggerimento di lettura: “Coraline“ di Neil Gaiman, la storia di una bambina che scopre che non bisogna dare per scontati il nostro tempo ed i nostri momenti di noia con chi amiamo, perché potremmo ritrovarci a rimpiangerli.
Ultima modifica il 28/11/2019