Buongiorno e buon martedì a tutti!
In un articolo di maggio 2018 vi raccontavo di come capiti a tutti di avere momenti in cui ci sentiamo manchevoli: di nozioni, di esperienza, di approfondimenti.
Ma a tutto c’è rimedio: che siamo o no in attività da un po’ di tempo, o che stiamo affrontando un grande cambiamento lavorativo come succede a me, è sempre importante fare la conta delle proprie competenze e integrare e approfondire ciò che ci servirà a costruire un solido bagaglio.
La passione è spesso un punto di partenza, ma deve farsi, appunto, competenza per poter offrire percorsi di valore a chi ci darà fiducia.
Per questo, oggi vi racconto alcuni passi che ho fatto dietro le quinte della mia attività, per arrivare a gennaio 2020 ad offrire i miei nuovi percorsi tra letteratura e filosofia, per sgranchire il cervello, riflettere, conoscere e farsi domande, scoprire cose nuove, leggere e indagare le proprie oscurità, nella convinzione che la cultura e le storie rendano la vita più ricca e che il mondo sia fatto di contrasti e che la lettura aiuti a scendere a patti con le nostre luci ed ombre.
Un cammino che inizia più di dieci anni fa
[…] l’unica valida cartina al tornasole è la curiosità. La voglia, la necessità, la smania, l’urgenza di vedere, annusare, assaggiare, toccare e ascoltare tutto, adoperando e assecondando i nostri cinque sensi senza preclusione alcuna […].
Questa curiosità ai confini del dionisiaco, per usare un aggettivo nietzschiano ricorrente tra queste pagine, in opposizione a un apollineo distacco, è dominante in Danse macabre, e ci consola e ci conforta.
(tratto da “Danse macabre”, di Stephen King, traduzione di Edoardo Nesi, dall’introduzione Curiosity killed the cat di Giovanni Arduino, Frassinelli, 2016, pag.XIII)
Nel 2006 mi sono iscritta alla facoltà di Filosofia a Torino; il 2012 mi vede su molti bus e treni, avanti e indietro tra Ginevra e Torino, dove mi sono laureata, sempre in Filosofia, a Torino con una specialistica conclusa con una tesi interdisciplinare sull’emozione dello spettatore cinematografico vista da un punto di vista filosofico, con il supporto di Silvio Alovisio, allora direttore della Biblioteca del Museo Nazionale del Cinema di Torino (nonché professore, appunto, di Storia e analisi del film) e di Carola Barbero, che si occupa di filosofia del linguaggio.
A Ginevra la tesi che porterò, sempre interdisciplinare (questa volta il cinema è sostituito dalla letteratura), riguarda il legame tematico tra le opere dello scrittore Marcel Proust e del filosofo Henri Bergson.
Perché vi sto raccontando tutto questo?
Perché tutto questo, unito a corsi al Circolo dei lettori di Torino, a presentazioni di libri, a saggi di critica macinati, ha iniziato a “lavorarmi dentro” da allora, raccontando di me che amo applicare la filosofia ad altri campi di studio, e, nel prossimo passaggio, che mi piace trasferire ciò che studio ad altre persone.
I percorsi di due anni come base
I percorsi che ho portato avanti, con una durata media di 4-5 mesi ciascuno, con i miei clienti di questi due anni di attività mi hanno insegnato cose che non sapevo su come essere un’insegnante e una consulente al passo con chi ho davanti. Non mi hanno certo insegnato tutto: l’esperienza si forma nel corso di lunghi anni. Mi hanno insegnato alcune cose, questo sì, e mi hanno fornito un’esperienza.
Mi hanno fornito un’esperienza, a prescindere da quali siano state le materie trattate, che ora cambieranno, in alcuni casi intensa e arricchente, in altri più travagliata: se è facile combinare il proprio sguardo con quello di chi ce l’ha uguale a noi, l’avere a che fare con approcci e caratteri diversi insegna di più, con più fatica.
Parliamo di libri: da quale punto di vista?
L’esperienza di due mattinate di formazione con due gruppi diversi mi ha dato un primo assaggio quanto possa essere emozionante la ricaduta pratica di una lettura di romanzi, e delle tematiche che toccano, con il punto di partenza di un certo tipo di sguardo.
In questi anni, nel frattempo, mi hanno accompagnato quotidianamente tanti romanzi e altrettanti saggi di critica letteraria, cinematografica, di filosofia e di altre materie.
Se scelgo come mestiere quello di diventare il tramite tra un romanzo e ciò che ci troviamo dentro e un’altra persona, ma anche tra un tema trattato là fuori in centinaia di libri, devo affinare il mio sguardo su quest’oggetto che fa da porta per altri mondi, cercando nuovi piani di lettura.
È per questo che, insieme alla mia formazione quotidiana di lettrice (di romanzi e di saggi), da maggio di quest’anno ho intrapreso corsi molto diversi tra loro, che avevano tutti in comune i libri, con premesse ed esiti di lettura molto differenti.
“Impara a costruire un dataset dei libri in tuo possesso”
A maggio è stata la volta di un corso che ha preso i libri come campo applicativo, ma che può essere in realtà declinato a tanti altri insiemi di dati: è appunto “Introduzione ai dati“, della Dataninja School, che mi ha insegnato un concetto di base fondamentale e nient’affatto scontato, insieme al suo seguito “Data visualization“.
Se il primo insegna a “usare i fogli di calcolo, le formule e le banche dati, anche se non l’hai mai fatto prima”, il secondo muove un passo oltre e ti permette di “creare visualizzazioni efficaci per i tuoi dati”.
Oltre all’uso di formule e tabelle e grafici che non conoscevo, il concetto fondamentale che porto nel mio lavoro è che, dato un insieme di dati, la loro scelta determina un angolo narrativo da cui raccontare, appunto, una storia diversa.
Magari metto in relazione eventi della mia vita con il mio “consumo” di libri o magari scopro con stupore che le mie letture sono polarizzate in una certa zona geografica o che leggo solo scrittori maschi.
Sta di fatto che ho uno strumento in più per lavorare una mole di dati potenzialmente enorme, quale quella dei libri che proporrò ai miei futuri clienti per indagare e approfondire una certa tematica, che posso anche incrociare con i loro gusti letterari in modo più semplice.
L’arte di leggere narrativa e Trasmettere lettoritudine
Dall’analisi dei dati passo a giugno di quest’anno a tutt’altro sguardo sui libri: grazie alla formazione personalizzata di tre mesi di Rachele Bindi, psicologa e psicoterapeuta che gestisce corsi di libroterapia individuale e di gruppo, autrice di questo bellissimo saggio, che forma colleghi ma anche librai, bibliotecari, educatori, consulenti e altre figure.
Nel mio caso, a tematiche relative alla promozione della lettura abbiamo affiancato una formazione volta a darmi uno sguardo più acuto e approfondito sui romanzi che leggo, passandomi un metodo, su cui mi sono esercitata con Rachele.
Inutile dire che è stato un “viaggio” splendido e che avrei voluto non finisse più :).
Trasformare la passione di leggere in una competenza
Arriviamo a tempi più recenti: inutile dire, se mi avete seguito fin qui, quanto un corso con il claim del titolo mi abbia attratto dal primo istante in cui mi ci sono imbattuta.
Da ottobre, fino a marzo del prossimo anno, il giovedì sera dalle 18 alle 20 (e in settimana, con lo studio ed i compiti), sono impegnata in Apnea, laboratorio di editing.
Tenuto dall’agente letteraria, editor, scout e lettrice professionista Francesca de Lena e con diversi insegnanti ospiti, nella classe di Apnea stiamo imparando ad immergerci nelle storie: lavorando all’editing di un manoscritto inedito e acquisendo la capacità di “leggere professionalmente“, grazie alla scomposizione e allo studio degli elementi che compongono la narrazione di una storia, dai dialoghi al tema, dai personaggi alla forma e oltre.
Devo dirvelo che aspetto il giovedì sera fin dal venerdì mattina della settimana prima? 🙂
Suggerimento di lettura: “Middlesex” di Jeffrey Eugenides. La curiosità delle proprie origini, del proprio sesso, di rispondere a domande eluse da tutti è ciò che porterà Calliope, detta Cal, alla ricerca senza sosta del proprio posto nel mondo.
Come sempre, se vi interessano queste tematiche e volete essere aggiornati per primi sui miei nuovi percorsi, potete iscrivervi alla mia newsletter da qui, vi aspetto!
Francesca says
Sei un portento! Io ammiro molto le persone stra-impegnate come te, che seguono corsi e si aggiornano in continuazione, complimenti Chiara! Molto interessante la libro terapia, spero di trovare qualcosa di simile anche nella mia città!
Chiara says
Ti ringrazio Francesca, troppo buona! <3